BIBLIOTHECA SENATUS MEDIOLANENSIS
 i libri giuridici di un Grande Tribunale d'ancien regime a cura di Graziella Buccellati e Anna Marchi direzione scientifica Antonio Padoa Schioppa e Gigliola di Renza Villata Edito dall'Università degli Studi di Milano Hoepli 2002 In 4° grande, tutta tela rossa con sovraccoperta editoriale, pagine 234, riccamente illustrato. Tra i tesori della nostra Università, la Biblioteca del Senato milanese tiene un rango particolare. Creata con i lasciti di due (utilizi lombardi che nel secondo Seicento furono presidenti della più alta magistratura del Ducato di Milano, Luigi Cusani e Bartolomeo Arese, sopravvissuta all'abolizione del Senato disposta da Giuseppe II, poi passata alla Corte d'Appello prima austriaca e quindi italiana, più tardi ceduta alla neo-istituita I niversità degli Studi, danneggiata ma non distrutta nel 1943, Oggi la Biblioteca del Senato viene custodita - entro un complesso di opere giuridiche a stampa dei secoli dal XVL al XVIII rispetto al quale i volumi del Senato costituiscono ali incirca un terzo del posseduto - presso l'Lstituto di Storia del diritto medievale e moderno della Facoltà di Giurisprudenza. È sembrato allora che valesse la pena d'illustrare, nelle pagine che seguono, la composizione di questo antico fondo librario che include, tra l'altro, volumi particolarmente rari ma che presenta soprattutto un alto valore in quanto raccolta organica. Le opere e gli autori della Biblioteca del Senato a istituiscono in effetti, nel loro insieme, la testimonianza significativa di un sistema di diritto che fu vivo e operante non solo nella Lombardia, ma in una gran parte dell'Europa continentale, lungo un arco di tempo di ben settecento anni, dal XII al XVIII secolo. Un ordine giuridico nel quale i diritti locali e particolari — gli statuti delle città, dei borghi, dei mestieri e delle professioni, gli ordini del re e quelli delle grandi magistrature, le costituzioni generali del Ducato, le decisioni giurisprudenziali, le norme feudali - convivevano e si armonizzavano tra loro sotto l'egida di un corpus imponente e onnipresente di leggi e di dottrine del diritto comune civile e canonico, a loro volta espressione di un unico ordine giuridico sopranazionale. Esso costituiva in Europa una vera "repubblica della cultura giuridica " al di sopra dei regni e degli stati. Anche una semplice scorsa ai nomi degli autori e ai titoli dei volumi mostra chiaramente la vastità spaziale e temporale delle fonti giuridiche conservate nella biblioteca. Si è ritenuto opportuno ripartire la materia illustrando la formazione del fondo librario e trattando quindi distintamente i principali generi giuridico-letterari rappresentati nella raccolta. Al personaggio cui si deve il merito principale della sua creazione, Bartolomeo Arese, è dedicato un breve profili pure al Senato milanese, la potente e temuta magistratu per quasi tre secoli dominò senza rivali il mondo del dir Lombardia spagnola e austriaca. Quanto i senatori abbiano fatto effettivo ricorso, di al 1786, ai volumi della nostra biblioteca non è agevole anche perché il fondo archivistico del Senato milanese, i conservava le sentenze, è purtroppo andato distrutto sott bombe. Ma è certo che le loro decisioni, come pure le argomentazioni degli avvocati e dei giuristi di parte, si formarono e si svilupparono sul patrimonio di dottrine e nei secoli da questi autori e custodito in queste opere. La documentazione iconografica inclusa nel voli* permette di cogliere visivamente immagini e volti di un vario e affascinante, anche se - ovvero: proprio perché -in apparenza tanto lontano dal nostro. Antonio Padoa Schioppa

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