In 8°, cartonato editoriale con sovraccoperta illustrata, pagg. 130.
Prima edizione 1977.

ROMANZO

A Pepp Girella e sua moglie Rosa Tagliabue in Girella, negozianti milanesi che hanno da un bel po' "voltata la terza anta", "ci vengono dei dolori mica da ridere nei ginocchi e nel collo della cervicale". La diagnosi del professore "specialista degli ossi" è semplice: "una artrosi bella e buona nel di dietro delle vertebre"; e la terapia altrettanto semplice: una cura dei fanghi nell'isola di Ischia. Ha così inizio una nuova avventura dei nostri due eroi, che dopo essere stati in Egitto nel loro primo esilarante viaggio all'estero, di cui ci hanno lasciato un resoconto irresistibile in Due milanesi alle piramidi, del 1966, e in Due milanesi alle piramidi e altre due storie del Pepp, del 1970, decidono ora di scendere in Terronia e passano per una serie di esperienze traumatizzanti: dal viaggio in aereo con la paura delle bombe e il terrore di "boriate fuori dell'aeroplano" ("sotto si vedeva niente altro che nuvole all'incontrano, cioè viste dal di sopra, sicché pareva che il cielo c'era sopra e sotto") al primo sconvolgente contatto con la cura, quando, spalmato di palta calda come "la mummia di Tutancamen", il Pepp ustionato e atterrito scatena "un gibilé che sicuramente avevano mai visto " ; dalla visita a Pompei, chiusa per lo sciopero dei suoi dipendenti, alle escandescenze di una "cavallona", moglie di un pezzo grosso della TV, che reagisce con la violenza alle implacabili, spietate e sarcastiche critiche rivolte dal Pepp all'Ente di Stato. Così che il precipitoso ritorno dei coniugi a Milano, dove il loro negozio è stato nel frattempo "spazzato" dai ladri, sarà, dopo il primo momento di smarrimento di fronte alle scansie vuote, un ritorno alla loro vera vita.

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