In 8°, brossura editoriale, pagg. 182.
Come nuovo.

ROMANZO

In una Napoli visceralmente surreale quattro ragazzi vivono l'esperienza della strada. O meglio, si affidano a furbi espedienti che nell'insondabile trapasso dall'infanzia alla pubertà dicono la loro innocenza ferita. Sono Cucuzzielle, Pulicione, Scupillo e Matròla: ciascuno con la sua storia; ciascuno con la sua fame, i suoi estri, le sue paure. Incalzati dall'occhio della mala, essi compaiono e scompaiono in fuga lungo gli ambulacri della città sommersa, emergendo in proditorie sortite a scoprire il mondo, la solarità di vicoli e piazze, i segreti traffici, le delizie, le insidie, l'arte del sopravvivere partenopeo. Sul loro cammino incrociano le vicende di pittoreschi personaggi: la vegliarda abitatrice della collegiata di Sant'Eligio, l'impresario di male imprese Calibbarde Colasanti, il cavaliere Amilcare Sommella, inventore di beffe e funerali. Nel fondo c'è Melina, giovane donna che smarrisce e trepidamente ritrova il bene della maternità. E c'è, piovuta dal cielo, la misterica presenza di un volto che non muta e ogni volta rompe i calcoli e manda all'aria il conto delle umane miserie. Segnato da una forte tensione linguistica che attinge anche al dialetto, il romanzo corre sul filo di un umorismo contaminato da tratti di comicità. E racchiude, nel suo respiro etico, una denuncia civile di bruciante attualità.