In 8°, brossura editoriale con sovraccoperta illustrata, pagine 249, buono lo stato di conservazione.

LA BRUTTINA STAGIONATA

Se si fosse chiamata Marilyn, se fosse sta­ta bionda, se alle sue spalle si fossero eretti i grattacieli di Manhattan, la prota­gonista di questo romanzo non avrebbe mai pensato di poter stuprare un uomo. Marilina Labruna invece vive in una Mi­lano livida e trasversale, popolata di donne solitarie con cane o gatto e furbi che approfittano dei bisogni d'amore, bulletti da sala di biliardo e figli di papà con il pallino del collezionismo, com­mercialisti infidi e amiche ruba-amanti. Perciò lei, quarantenne non brutta ma, peggio, bruttina, tra un'avventura not­turna in discoteca e un'incursione pavi­da in porno-shop dove una donna bella non metterebbe mai piede da sola, si ri­trova alle prese con un passato di infeli­cità quieta che le si infiltra in ogni tenta­tivo di fingersi contenta del suo stato at­tuale: confeziona tesi di laurea in subap­palto per l'agenzia "Felici & Laureati", e a occuparle la mente c'è una madre labi­le e petulante che, sull'orlo della vec­chiaia, è piombata all'improvviso in una strana voglia di spiritismo e femminili­tà; per giunta, Marilina ha un giovane amante mercenario in pianta stabile e un nuovo candidato a essere amato gratis. Come una Alice ben fornita di humour che attraversa il paese del congiuntivo-che-non-c'è, il paese della normalità ita­liana più mostruosa e più buffa, Marilina si meraviglierà scoprendo che una brutti­na è sexy da morire. Quanto ai lettori, scopriranno un'opera prima che, per compiutezza, vena di follia e insolita concertazione linguistica, può definirsi già l'opera di un vero scrittore stagiona­to: anzi, di una scrittrice che offre alle sue lettrici anche un messaggio in botti­glia molotov, da lanciare contro il muro della bellezza a tutti i costi.

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