Tavola cromolitografica (litografia a colori)  su carta pesante (cm. 33,5 x 52 ca) raffigurante: 

La testa del corteo - la cavalleria di scorta con, a sinistra il capo della scorta, e a destra il comandante del corteo e l'aiutante di campo.
  
Tratta dal volume: 400jährige Jubelfeier der Schlacht bei Murten am 22. Juni 1876. Album des historischen Zuges. Nach den Originalien und nach der Natur gezeichnet und gemalt von Carl Jauslin und Guillaume Roux

(Celebrazione del 400° anniversario della battaglia di Murten, 22 giugno 1876. Album del corteo storico. Disegni e dipinti, tratti dai costumi originali e dal vero, di Carl Jauslin e Guillaume Roux)
 
Anno di pubblicazione: ottobre 1877
Editore: Buri & Jeker, Berna - Libreria J. Dalp
Cromolitografia: Kunstanstalt von C. Knüsli, Zurigo
Prima edizione

Rievocazione in costume della grande battaglia di Murten (Morat in francese), località situata nel cantone svizzero di Friburgo, sul lago omonimo. Il volume fu stampato per celebrare il 400° anniversario di questa importante vittoria svizzera che fu festeggiata con un grande corteo storico rievocativo, con centinaia di personaggi e comparse in costume dell’epoca.
La battaglia, combattuta il 22 giugno 1476, fu una grande vittoria della Confederazione Elvetica contro la Borgogna, nel corso della guerra del 1474-1476.
La battaglia ebbe luogo presso la cittadina di Murten (o Morat), situata sulle sponde del lago omonimo, ad ovest di Berna e ad est del lago di Neuchâtel.
Gli Svizzeri, alleati dell’Imperatore Federico III e del re francese Luigi XI, erano contrapposti al duca di Borgogna Carlo il Temerario, nella speranza di fare conquiste territoriali ai danni di quest’ultimo.
Verso la fine del 1475, sia Federico III che Luigi XI cessarono le ostilità nei confronti di Carlo il Temerario, che potè quindi concentrare le sue armate contro gli Svizzeri.
Nell’estate del 1476, mentre Carlo assediava Murten con 25.000 uomini, l’esercito di Berna con l’aiuto degli altri confederati lo affrontò in campo aperto; lo schieramento svizzero sbaragliò l’esercito borgognone che subì la perdita di 10.000 uomini, uccisi in battaglia o annegati nella fuga.
Gli Svizzeri, che persero solo 410 soldati, non fecero prigionieri.

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