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Carte da gioco Piacentine Modiano non complete 1963
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Carte da gioco Piacentine Modiano non complete 1963
Codice articolo: 7320
Autore: N/D
Editore: Modiano Trieste
Anno di stampa: 1963
Lingua: italiana
Prezzo: €35.00 
Number pezzis in packaging:1
Number pezzis in box:1

CARTE DA GIOCO PIACENTINE

Modiano, Trieste 1963

Mazzo non completo di 39 carte Piacentine, manca 7 di spade, bollo sull'asso di denari della Repubblica Italiana lire 300, timbro data Ottobre 1963.
Misura mm 91 x mm 49, angoli rotondi.

Le carte piacentine sono carte in stile spagnolo. Il mazzo contiene 40 carte ed ha figure a due teste. Fino agli anni '50 le figure erano intere. Create nella città di Piacenza, importato probabilmente sotto l'occupazione francese. I soldati francesi, infatti, usavano mazzi spagnoli per giocare ad Aluette. Questo mazzo si è diffuso nelle regioni del centro durante il XIX secolo, quando i territori dello Stato Pontificio arrivavano a toccare le città emiliane. Forse l'aspetto finale venne raggiunto in quegli anni. Il mazzo piacentino trova molti punti di contatto con un mazzo spagnolo, disegnato da Phelippe Ayet nel 1575 circa, e ritrovato nella Torre de los Lujanes a Madrid durante la demolizione.Tutte le figure sono in piedi, al contrario dei mazzi del nord Italia dove solitamente i re sono assisi su un trono. L'asso di denari è detto localmente "la Polla", mentre il cinque di spade ha la particolare caratteristica del motivo vegetale che contraddistingue anche il mazzo piacentino, e molte delle pose delle figure sono analoghe. Anche l'impostazione generale delle carte numerali è molto simile. Non faceva eccezione il quattro di bastoni, nella versione spagnola sorretto dalle mani e dai piedi di un putto (in alcuni mazzi è una scimmia). I primi disegni delle piacentine infatti avevano i gambi dei bastoni tutti verso il basso, mentre sugli esemplari più moderni sono verso il centro. Gli esempi più eleganti e dettagliati di questo stile furono disegnati da Ferdinando Gumppemberg (o Guppemberg, o Gumppenberg) nei primi dell'Ottocento, oggi impossibili da reperire. Un disegno abbastanza diffuso, invece, è quello eseguito dall'incisore Antonio Lamperti, ad una testa, e riprodotto da Modiano (da non confondere con il disegno classico usato da Modiano, dal 1950 a due teste).

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