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Mito Donna
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Mito Donna
Codice articolo: 6038
Autore: Erich Lessing - Philippe Sollers
Editore: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
Anno di stampa: 1994
Lingua: italiana
Prezzo: €59.00 
Numero di pezzi nell'imballo:1
Numero di pezzi per scatola:1

 
In 4° grande, Misura cm 33 x cm 25, Cartonato rivestito in tutta seta con sovraccoperta, qualche traccia d'uso alle prime due pagine bianche, pagine 412, in buono stato di conservazione.

Mito Donna. Monografia illustrata di arte sul mito della donna. Con splendide immagini a colori. 

 
Inno alla donna ispiratrice dell'arte, misura delle civiltà, il libro di Erich Lessing e di Philippe Sollers, per la sua eccezionale ricchezza iconografica e la profusione dei Leitmotiv che la percorrono, compone una sinfonia in cui si modulano e si rispondono le molteplici ragioni di un fascino unico. Un vaso antropomorfo del V° millennio in apertura; la Donna Vaso di Picasso in finale, quale contrappunto.

Dalle "Veneri" paleolitiche di Willendorf, di Brassenpouy o di Lausel agli splendidi nudi di Renoir, Manet, Bonnard, Modigliani, il libro nel suo procedere mostra la lunga teoria delle dee primordiali, Ishtar la terribile o Iside la maga, Hathor la feconda e Sekhmet la furia, di cui Artemide-Ecate e l'Afrodite Anadiomène sono le lontane e radiose cugine.
L'arte greca piega la rigidezza delle Korai, delle Ere severe, delle Atene dalle virtù civiche e svela nella luminosità del marmo l'Afrodite di Cnido, Ermafroditi e Amazzoni, Vittorie e Erinni; simpatiche Gorgoni dal sorriso apotropaico trovano i loro ambigui equivalenti fin dal Medio Evo; sante e martiri, streghe o fate, Giuditte, Salomè, vecchie, matrone, Maddalene e Madonne... "Eva, Maria, Venere" trinità angelica e diabolica, specchio della seduzione dei maschi in cui si mescolano orrore del peccato, segreta concupiscenza, sublimazione sacra del culto mariano. Quindi si dispiega il cammino regale della bellezza pura e il corpo della donna diventa esso stesso mito.

Grazia della Vergine di Simone Martini, pudore celeste delle Veneri di Botticelli: si assottiglia la distinzione fra la Grazia della Trascendenza e le grazie terrestri. La serie di grandi nudi, da Giorgione a Manet, o le carni robuste di Caravaggio, Rubens, Franz Hals, esprimono le variazioni di uno stesso tema sensuale che ogni tempo colora della sua propria tonalità, XVIH° secolo libertino, XIX° eclettico e borghese. Mentre nella dura realtà, al di qua dello specchio dei miti, si definisce e si conquista l'autonomia della donna come soggetto.

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