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Ravasi Le porte del peccato Sette Vizi capitali Saggio
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Ravasi Le porte del peccato Sette Vizi capitali Saggio
Codice articolo: 4025
Autore: Gianfranco Ravasi
Editore: Mondadori
Anno di stampa: 2007
Lingua: italiana
Prezzo: €17.00 


LE PORTE DEL PECCATO

I sette vizi capitali Mondadori, I edizione 2007 In 8°, cartonato con sovraccoperta, allo stato nuovo, pagine 243 Fonte di peccato e di condanna morale per le re­ligioni, all'origine di ogni «cattivo piacere» per i moralisti, il vizio ha suscitato in ogni epoca l'in­teresse dell'etica, dell'arte e della filosofia. Pagi­ne memorabili gli sono state dedicate da molti grandi pensatori fra cui Aristotele, san Paolo, Tommaso d'Aquino, Kant, Freud. E tuttavia, in una società come la nostra, più indifferente alla distinzione fra virtù e vizi che volutamente im­morale, esso sembra aver perso i tratti polemici e dissacranti che in passato lo avevano caratte­rizzato ed essersi trasformato in moda o in pa­tologia. Ma che cos'è veramente il vizio e come mai da sempre ci lusinga, ci attrae e ci seduce molto più della virtù? Gianfranco Ravasi ci accompagna in un affa­scinante e originale percorso alla scoperta dei «sette vizi capitali» - superbia, avarizia, lussu­ria, ira, gola, invidia e pigrizia -, dimostrando­ci come essi siano tratti permanenti della realtà umana, sempre attuali. Alla loro origine comu­ne c'è infatti la libertà dell'uomo, la sua capaci­tà di scelta consapevole, elemento che rende il vizio e la virtù, seppure antitetici come «il ve­triolo e lo zucchero», «parenti, come il carbo­ne e i diamanti», due polarità dello stesso moto dell'animo. Per analizzare il repertorio dei sette vizi capi­tali e ripercorrerne la storia, Ravasi attinge non solo alla grande tradizione teologica delle Scrit­ture da cui è nata la nostra civiltà, ma anche a trame e soggetti letterari - a cominciare ov­viamente dalla Commedia dantesca, passando per i più emblematici personaggi shakespearia­ni, Shylock, Macbeth, Otello, sino a figure im­mortali come Achille, Rodomonte, Gargantua, Pantagruel, Faust, Falstaff, don Giovanni -, al­le rappresentazioni pittoriche che ne hanno fat­to Bosch e Bruegel, alla psicoanalisi e perfino al cinema, con i film di registi come Autant-Lara, Rossellini, Godard o Vadim. Una ricostruzione ricca di citazioni colte e aned­doti arguti, in cui «ogni vizio ha la sua trattazio­ne specifica, secondo le sue tipologie e il diverso rilievo che occupa nella gerarchia dell'immora­lità», che può anche risultare «un sano esercizio di autocoscienza: si potrà dire di conoscere bene se stessi quando si scopriranno in sé più difetti i quanti gli altri riescano a vedere». Gianfranco Ravasi (1942), sacerdote della dio­cesi di Milano dal 1966, è Prefetto della Bi­blioteca-Pinacoteca Ambrosiana, docente di esegesi biblica alla facoltà teologica dell'Ita­lia settentrionale e membro della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chie­sa. Esperto biblista ed ebraista, è autore di nu­merosi libri, tra cui ricordiamo: Giobbe (1979), Il libro dei Salmi (1981-84), Qokelet (1988), Il libro della Genesi (1991), Il Cantico dei Cantici (1992), La Parola e le parole (1999), Apocalisse (1999), I comandamenti (2002), Le sorgenti di Dio (2005), I volti della Bibbia (2006), Via Crucis al Colosseo con Benedetto XVI (2007) e, da Mondadori, An­tico Testamento (1993), I Salmi (con David Maria Turoldo, 1994), Il racconto del cielo (1995), La Buo­na Novella (1996), Il Dio vicino (1997), Preghiere (2000), Breve storia dell'anima (2003), Ritorno al­le virtù (2005), Breviario laico (2006). Collabora a «Il Sole-24 ore», «L'Avvenire», «Famiglia Cri­stiana» e Canale 5 (dove ha condotto il pro­gramma «Le frontiere dello Spirito»).

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