In 8°, brossura editoriale, pagine 228.

Teatro e Palcoscenico dall'Inghilterra all'Italia 1540-1640

La selezione di saggi proposta nel volume vuole indicare conti­nuità e analogie fra la cultura teatrale inglese e italiana tra il 1540 e il 1640. Affinità evidenti soprattutto nell'ambito della scenotecnica e delle attese percettive, e nell'elaborazione dei sistemi di comunicazio­ne simbolica e metaforica delle opere e dei generi teatrali. Categoria estetica dominante è il rispecchiamento, e lo specchio - che esibisce, intensifica oppure elide - appare complementare alla maschera - en­trambi oggetti di forte valenza simbolica e dalle funzioni complesse e ambivalenti. La forma che cambia, il caos transitorio, l'anamorfosi, i giochi col tempo che fugge, l'ossimoro irrisolto, la commistione di generi - tali sono le dinamiche che percorrono l'immaginario di quell'età segnata da forti contrasti ideologici e da un senso del tragico che talvolta si di­spiega come lacerante ricerca di una nuova verità, talaltra invece come riflesso di inquietudini oscure e mascherate. I singoli saggi illustrano, ciascuno nel proprio ambito di ricerca, i meccanismi di questa articolata estetica teatrale che aveva acquisito una consistenza ontologica indipendente dalle finalità politiche. La 'magia' del teatro si prestava alla propaganda della monarchia, della Controriforma e anche della Riforma e del dissenso - indifferentemen­te al servizio dell'illusione o del disincanto. Anna Maria Palombi Cataldi insegna Letteratura Inglese all'Università Federico II di Napoli. Autrice di vari saggi sul teatro inglese del '600 (su rivi­ste nazionali e internazionali), sulla narrativa di Bernard Malamud e sulla de­tective fiction (Stories of Mystery and Detection 1981). Ha curato l'edizione critica di Capri di Norman Douglas (1985) e ha pubblicato il mito di Capri: Norman Douglas (1986) e La lucertola e altri racconti (1988); e un'antolo­gia di poesie di guerra Mai più tanta innocenza (1995). 

 

Disponibilità