Volume in 4°piccolo, stampato su carta forte marginosa, legatura posteriore cartonata marmorizzata, tagli colorati, etichetta con titoli al dorso. Pagine: VIII + 72 .
Vignetta incisa in rame, posta sul frontespizio, disegnata da Giovanni Domenico Campiglia e incisa da Pietro Antonio Pazzi. Testatina e capilettera ornati.

Roma, Presso gli Eredi Barbiellini Mercanti di libri, e stampatori a Pasquino.

Opera teatrale di Filippo Trenta (Ascoli Piceno1731 – Foligno 1795), poeta e drammaturgo. Questa tragedia in cinque atti e scritta in versi, si basa storicamente su Plutarco e Tacito e racconta la morte di Giulio Sabino, capo di una tribù di Galli e nominato Proconsole sotto l’Imperatore Vespasiano. Convinto di essere un discendente di Giulio Cesare, Sabino si proclamò imperatore. Sconfitto in battaglia, rimase nascosto per nove anni, sino alla cattura da parte dei Romani; condotto a Roma fu messo a morte per ordine dell’Imperatore Vespasiano nel 79 d. C. Tra i personaggi della tragedia compaiono anche la moglie di Sabino, Eponina e due suoi figli, Segeste e Flavio.

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