Prima edizione, in 8°, brossura editoriale con velina protettiva, pagg. 475.

Con la traduzione integrale dello Hungerpastor si offre al lettore italiano quello che è reputato il miglior romanzo di Raabe e un punto fermo nella narrativa tedesca dell'Ottocento. Qui si vedrà come lo stile dello scrittore non si conceda mai alla cronaca, al raccontato, ma semmai pecchi nell'eccesso opposto : per un'ironia, una interpretazione dei fatti che talvolta per troppa assiduità genera monotonia, ma ben più spesso si applica alla metodica costruzione di un mondo morale, allo studio di caratteri e ambienti rappresentativi, a un tono alto di descrizione sempre funzionale e piena di evidenza visiva.
A conservare queste doti s'è rivolta la fatica dei traduttori, essendo la forma di Raabe particolarmente legata a una condotta musicale ed asindodica del periodo che in qualche recente traduzione nostrana ci è sembrato andasse affatto perduta. Speciali difficoltà presentavano i dialoghi e le lettere, in cui Raabe usa i dialetti della Germania centrale orientale, il gergo militaresco, e molte anormalità lessicali ormai si è cercato di renderne il contenuto e lo spirito tipico, rinun­ziando ai vezzi che oggi hanno perso ogni interesse.

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