Ogni tela di Paolo è una festa per gli occhi »; ogni immagine da Paolo Veronese è una gioia per il cuore. Le sue invenzioni sono creature felici, di uno spirito felice nella sua indipendenza e libero nella liberalità del suo pensiero, nella rettitudine del suo carattere. « Chi bene intende tutte le parti dell'invenzione, e ben l'esprime, non può essere che non riesca un segnato pittore. Tale certamente fu il nostro Paolo Calìari Veronese, che fattasi tributaria l'invenzione, anzi discepola, l'istruisce, e Vammaestra », così il Boschini si esprime sulla facilità inventiva del Ve­ronese, dal Baldinucci definita come uno dei doni del cielo tra i più singolari: « uno fu d'una così gran fa­cilità e felicità nell'inventare e nel colorire che in­finite opere gli uscirono dalle mani ». Invenzioni ricche di movimento, di prospettive, di scorci luminosi, nel trionfo del colore, nello scin­tillio dei colori, le opere pittoriche di Paolo Caliari detto il Veronese. Composizioni feconde e serene che restano, eccezionalmente briose vivaci anche at­traverso la interpretazione degli incisori. Ridotte nelle dimensioni e private del colore, esse perdono quel senso di rappresentazione aulica insita nella grandiosità delle dimensioni, nel colore stesso. Tradotte nella versione grafica esse trasmet­tono un particolare fascino in virtù proprio del gio­co vibrante delle linee, tracciate a migliaia sulla ma­trice sia di metallo, sia lignea. A quelle linee, sapientemente tratteggiate dal­l'incisore, vengono affidati gli effeti del colore, le sensazioni del colore. Sensazioni gioiosamente inti­me, gioiosamente suggestive nel rievocare effetti di luce, che, nel loro scandito rincorrersi tra il fitto vi­brante intrigo del tratteggio, lumeggiano con armo­nia le piccole alterne zone bianche dell'insieme. Alla matrice, dunque, viene affidata la nuova realtà, come immagine, della composizione pittori­ca, destinata alla riproduzione in bianco e nero a mezzo della stampa per la sua diffusione. Gli incisori con le loro interpretazioni provve­dono, in questo modo, ad una precisa richiesta di mercato tale da dimostrare l'interesse suscitato dalle stesse opere pittoriche ed il desiderio da parte degli amatori di possedere le immagini dei capolavori arti­stici, quelle immagini stampate che così decretano, con il successo di un artista la fortuna delle sue ope­re, della incisione li riproduzione in Europa dal XVI al XIX secolo; soprattutto in Italia nel sec. XVI e in Francia nel sec. XVII. Proprio in virtù della testimonianza del succes­so della stampa di « traduzione », offerta dalla enor­me quantità di esemplari di stampe di questo gene­re, conservate nelle collezioni del Gabinetto Nazio­nale delle Stampe, si è ritenuto interessante conti­nuare ad inserire nel programma delle attività espo­sitive alcune mostre dedicate alla incisione di ripro­duzione. Per rendere più facile la divulgazione, le stampe vengono riunite sotto il nome di un artista.

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