In 8° Brossura Editoriale, Misura cm 24 x cm 17, protetto da copertina, Pag. 193.

Il Perdono all'Ospedale Maggiore di Milano.

Con Prefazione di Msgr. Giovanni Galbiati.

L'Ospedale Maggiore milanese ha tale una storia di grandezza e di benemerenza di fronte all'umanità dolorante che pochi istituti consimili nel mondo ne potrebbero eguagliare lo splendore e lo spiegamento delle forze destinate alla conquista delle migliori provvidenze a salute e conforto dell'umanità, e, più propriamente, alla cura delle sofferenze più disparate del nostro laborioso popolo della bella pianura che Adda e Ticino abbracciano e circoscrivono. Ed è tutta ed esclusivamente una storia, ben si direbbe, della carità cristiana nelle migliori e più delicate sue espressioni.

Di questa storia gloriosa danno un riassunto quanto mai chiaro e convincente le pagine del nostro Castelli. Il quale ha tracciato, nelle carte che seguono, le origini e lo sviluppo di una consuetudine quanto mai bella e simpatica, radicatissima nell'animo dei milanesi schietti, e che culmina in quella che pietà cittadina e linguaggio di documenti convennero di denominare « Festa del Perdono » o, anche semplicemente, « il Perdono ».

L'autore ha dato, in pochi e larghi tratti, da principio, uno sguardo generale alla fondazione dell'Istituto, soffermandosi sugli sviluppi dell'edificio che artefici celebrati e geniali, taluni famosissimi, disegnarono, conferendovi quelle linee tanto armoniose che fanno ancor oggi della casa-del dolore uno fra i più insigni monumenti dell'arte, mentre rendono più confortevoli ai pazienti le ore della penosa e ansiosa degenza.

Ma, nelle pagine che seguono subito dopo, le vicende della Festa del « Perdono » dalle prime origini fino ai tempi nostri significano propriamente la storia in riassunto di tutta una immensa e svariatissima vicenda della bontà e della carità, il tutto raccolto in pochi e diligenti capitoli che sono altrettanti aspetti o quadri, sia pure contemplati da un unico punto di vista, dell' attività dell'Istituto Ospitaliero lombardo nel lungo volgere del tempo.

Si vede, soprattutto, da questi capitoli quanta religiosa pietà e quanta civile carità splendesse nel popolo milanese e nei suoi reggitori che cooperarono reciprocamente nelle maniere più benefiche attraverso lo studio sempre maggiore di nuove risorse, ad affermare e a consolidare i santi scopi che già erano stati presenti allo spirito dei padri nostri quando nell'epoca delle potenti Signorie avvisarono di dare effetto al grande disegno della soccorrevole tutela della società nostra contro i mali ond'e afflitta...

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